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B come Book- Last Call di Harry Gruyaert

Buongiorno a tutti e Buon lunedì, come sempre con un liBro!
Dopo l'articolo di oggi B come Book si prende una meritata pausa estiva!
Gli impegni per me cominciano ad essere tanti e il tempo a disposizione sempre lo stesso...perciò tornerò a settemBre con nuovi interessanti titoli.
Niente paura però.
I tanti amici che seguono questa ruBrica e che ringrazio puBBlicamente per il sostegno e l'apprezzamento potranno continuare a leggere i miei consigli e le mie recensioni ogni settimana: ogni lunedì infatti ricondividerò un vecchio articolo del B-log con un volume interessante da acquistare.
Per non perderci di vista.;)
Oggi voglio salutarvi con un meraviglioso liBro di uno tra i più grandi coloristi europei, il belga Harry Gruyaert ed il suo Last Call.
Tra i pionieri nell'uso del colore tra gli anni '70 e '80 assieme a grandi nomi illustri come Saul Leiter, Stephen Shore o William Egglestone, Gruyaert con questo lavoro ci porta nei "non-luoghi" per eccellenza, gli aeroporti e ci mostra le atmosfere sospese di questi in fotografie raccolte in 40 anni di viaggi in tutto il mondo.
L'aeroporto diventa teatro e scena con i suoi giochi di luce e riflessi, con le sue trasparenze ed il suo essere terra di mezzo, mentre i passeggeri attraverso i loro gesti, i loro sguardi, le loro attese diventano attori inconsapevoli di questa straordinaria opera.
L'autore spinge al massimo il contrasto tra "dentro e fuori", tra l'attesa nel partire ed il viaggio e lo fa giocando spesso con le architetture, le vetrate, le Barriere riuscendo perfettamente a far percepire questo non-luogo in tutta la sua complessità e magia allo stesso tempo.
Il tutto con un uso magistrale del colore e con composizioni impeccaBili e complesse che a volte ci appaiono quasi delle doppie esposizioni; inoltre Gruyaert inserisce spesso nelle inquadrature i numerosi simBoli grafici che popolano gli aeroporti e che diventano elementi importanti per la struttura della composizione stessa.
Insomma raga, una chicca da non perdere.
Confesso di averlo sfogliato spesso nell'ultimo anno perchè in qualche modo mi piaceva rivivere le atmosfere intriganti, misteriose e magiche degli aeroporti che per ovvie ragioni non potevo frequentare e che il liBro riusciva ad evocare.
E' un volume senza fronzoli: una breve introduzione dell'autore, una cinquantina di foto stampate su un'ottima carta e in fondo i luoghi dove sono state scattate.
Se cercate lavori più corposi di Gruyaert potete virare su altro ma se volete guastarvi questo "prima di partire per un lungo viaggio" il liBro fa al caso vostro.
Potete trovarlo come sempre alla LiBreria Grande!

Questa settimana voglio poi consigliarvi una BomBa di Ulilearn ovvero Idea LaB con Tommaso Bonaventura, una sorta di laBoratorio concettuale durante il quale acquisire un approccio metodico capace di mettere in discussione le idee.
L'oBiettivo del percorso è di rendere un lavoro potenzialmente interessante agli occhi di photo-editor, galleristi, fondi o istituzioni.

Grazie a tutti quelli che seguono questa ruBrica!
A lunedì prossimo, come sempre con un Libro e a settemBre per nuovi entusiasmanti titoli!


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B come Book- Le Grand Jeu, Henri Cartier-Bresson

Buongiorno e Buon lunedì!
Dopo le sterili polemiche calcistiche del weekend da cui mi tiro fuori con signorilità assoluta andiamo alle cose serie( ma quanto piangete?).
Per molto tempo ho ritenuto superfluo acquistare un liBro dell'autore di cui vi parlerò oggi definito "l'occhio del secolo" e conosciuto, letto e studiato in tutto il mondo.
Proprio per questa sua fama infatti approfondimenti sulla sua vita e le sue opere sono facilmente reperiBili in rete e per questo non avevo mai sentito l'esigenza di acquistare un suo liBro.
Sto parlando del grande Henri Cartier-Bresson, il fotografo del momento decisivo e sicuramente tra le figure più influenti di sempre.
Straordinarie e se vogliamo assurde nella perfezione sono le sue composizioni, dove il protagonista assoluto è proprio l'istante decisivo, il momento esatto colto dal fotografo nel mezzo di un'azione che sareBBe accaduta comunque, senza la sua presenza e senza la sua interferenza.
Su HCB si è detto e scritto di tutto, con il mondo della fotografia diviso tra chi considera le sue opere un mero esercizio di virtuosismo fotografico e chi invece le considera dei capolavori assoluti.
Io si capisce da che parte sto e perciò vi risparmio il predicozzo.
Voglio parlarvi invece dell' interessante volume "Le Gran Jeu" puBBlicato a seguito dell'omonima mostra esposta a Palazzo Grassi-Venezia e alla BiBlioteca Nazionale di Francia a Parigi e che ho ritenuto essere un volume interessante da acquistare.
Il percorso di questo liBro nasce dal lontano 1972 quando due collezionisti di Houston, John e Dominique de Menil, chiesero a HCB di scegliere una collezione master delle sue opere, un grand Jeu appunto.
Bresson dopo un'accurato lavoro scelse 385 fotografie che sono il punto di partenza di questo nostro volume; a partire da esse infatti 5 diversi curatori hanno fatto una loro personale selezione e ciò che ne esce fuori è una visione d'insieme davvero interessante.
Lo scrittore Javier Cercas, la fotografa Annie LeiBovitz, il regista Wim Wenders, la conservatrice Sylvie Aubenas e Francois Pinault presidente di Palazzo Grassi ci offrono 5 diverse selezioni, 5 diversi punti di vista che invitano il fruitore a scoprire, paragonare, leggere tra le righe e ripensare l'opera Bressoniana come mai forse avevo visto prima.
Il tutto con un ritmo mai noioso ma sempre vivace che ci invita dopo una prima lettura volta a scoprirne la storia, a rigiocare da capo per apprezzarne il modo di raccontare, molto legato al curatore.
Un compito non certo facile per i 5 perchè si sa...giocare con le icone è sempre rischioso.
Ne viene fuori uno straordinario viaggio "a 10 occhi" nell'opera unica di un autore immenso che ci ha lasciato delle immagini senza tempo che è davvero un piacere gustare tutte assieme.
Insomma un liBro da acquistare sia per averlo come pietra fondamentale sia per le visioni d'interesse che ci mostra.
A me è particolarmente piaciuta la visione di Wim Wenders, ricca di ritratti e di foto meno scontate che ci aiutano a comprendere a tutto tondo l'universo Bressoniano.
Potete acquistarlo presso la Libreria Grande sia online che fisicamente.

Questa settimana voglio poi consigliarvi una BomBa di Ulilearn ovvero Idea LaB con Tommaso Bonaventura, una sorta di laBoratorio concettuale durante il quale acquisire un approccio metodico capace di mettere in discussione le idee.
L'oBiettivo del percorso è di rendere un lavoro potenzialmente interessante agli occhi di photo-editor, galleristi, fondi o istituzioni.
A lunedì prossimo, come sempre con un liBro e, speriamo, con la qualificazione champions.

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B come Book- Think Like a Street Photographer di Matt Stuart

Buongiorno a tutti e Buon lunedì come sempre con un liBro!
Oggi non ho intenzione di fare la mia consueta intro calcistica e credo che chi mi conosce Bene saprà pure il perchè... quindi sorvoliamo e andiamo diritti all'argomento.( ma che brutto vedersi scucire dopo 9 anni la scudetto dopo proprio dall'Inter cazzoooo ndr).
Dicevamo?
Ah, ok...oggi voglio parlarvi di "Think Like a Street Photographer" l'ultimo liBro uscito recentemente del grande Matt Stuart, autentico fuoriclasse della fotografia di strada e sicuramente tra i fotografi che in assoluto stimo e seguo maggiormente.
Nella sua carriera ventennale Matt è riuscito a scattare delle autentiche " BomBe " divenute ormai famose e apprezzate in tutto il mondo, con un approccio ironico e un'occhio attentissimo a cogliere l'attimo.
Il liBro di cui vi parlo oggi oltre a mostrarci molte di queste immagini e a farci provare molta invidia per queste ci parla in maniera molto easy dell'approccio che Matt tiene durante i suoi "walk and shoot" per le strade, rivelando in 20 capitoli tutte le aBilità ed i segreti che hanno portato ai suoi scatti più iconici.
Nessuna formula magica ci viene data però, nessun "gioco da prestigiatore" segreto.
I trucchetti del suo lavoro sono più semplici di quel che si pensa e potremmo riassumerli in poche parole: perseveranza, pazienza, curiosità, applicazione, positività.
Il liBro ci mostra proprio questo fornendoci tantissimi spunti da cui prendere ispirazione e insegnamento e lasciandoci soprattutto qualcosa di Ben più importante: l'approccio liBero, leggero, vivace e positivo che Matt tiene per l'appunto e che si rispecchia totalmente nelle sue fotografie.
Particolarmente interessante è a mio avviso il capitolo che l'autore chiama " Shoot first, think later" in cui consiglia di seguire l'istinto, di scattare senza porsi troppi limiti se la situazione potreBBe essere interessante e di farlo senza preoccuparsi troppo di come e perchè ma semplicemente con delle Buone intenzioni, perchè come diceva Erwitt " la qualità ha a che fare con l'intenzione" molto spesso.
Un liBro consigliatissimo e divertente oltre che a mio avviso utilissimo non solo per gli amanti della street e che sento molto affine al mio modo di vedere le cose e al mio modo di scattare fotografie, che sia per strada o durante un matrimonio poco camBia.
E' disponiBile solo in lingua inglese, ma credetemi non è difficile comprenderlo Bene anche se si è un po' arrugginiti nella lingua come me (The pen is on the table).
Potete acquistarlo presso La LiBreria Grande sia online che fisicamente!(aiutiamo le realtà locali!)

Questa settimana voglio poi proporvi un interessantissimo workshop di Ulilearn con Martina Bacigalupo photo editor di 6mois, alla scoperta dei processi di selezione dei progetti puBBlicati nella prestigiosa rivista.

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B come Book- Kodachrome di Luigi Ghirri

Buongiorno a tutti e Buon..martedi!
Ieri per alcuni proBlemi non sono riuscito a scrivere il mio solito articolo del lunedì mattina e allora eccomi qua pronto a rimediare con una vera e propria BomBa.
Il liBro di cui vi parlo oggi meritereBBe infatti non uno, non due, ma almeno duecento articoli per la complessità e la grandiosità che rappresenta e su cui ho una certa dose di timore nello scrivere.
Sto parlando di Kodachrome di Luigi Ghirri, un'opera che per l'importanza che ha dovreBBe essere negli scaffali di tutti i fotografi e gli appassionati di fotografia in quanto rappresentò una vera e propria rivoluzione nel linguaggio fotografico.
Luigi Ghirri nasce a Scandiano ( Reggio Emilia) il 5 gennaio 1943 ed inizia ad interessarsi al mezzo fotografico nei primi anni '70.
Prevalentemente affascinato all'analisi del rapporto uomo-amBiente e alla ricerca di "identità" fonderà tutti i suoi lavori su questo diventando uno dei fotografi più importanti ed apprezzati di sempre in tutto il mondo.
A riguardo di questa piccola ruBrica credo che l'autore avrebbe ampiamente meritato la puntata numero uno di B come Book se non altro per il ruolo importante che eBBe in Italia nella crescita e divulgazione della cultura fotografica e in particolare modo del liBro fotografico.
Ghirri infatti fondò nel 1977 la casa editrice "Punto e Virgola" che fu all'avanguardia in Italia nel cercare di alzare il livello di reputazione della fotografia come mezzo di espressione artistica, al fine di cercare di colmare le lacune che da anni c'erano nei confronti di altre realtà internazionali.
Il liBro di cui parliamo oggi, Kodachrome, è una delle nove puBBlicazioni della stessa che poi per difficoltà economiche fu costretta a chiudere i Battenti ma che restò una gloriosa pagina di storia nella fotografia italiana.
Tutto questo contriBuì a rendere per anni introvaBile il liBro fino a che nel 2018 l'editore inglese MACK decise di ristamparlo e di farlo riscoprire cercando di ritrovare anche il tono originale delle immagini grazie all'aiuto dello stampatore modenese Arrigo Ghi (a cui si deve molto della qualità del colore di Ghirri).
La puBBlicazione è accompagnata da un testo di Francesco Zanot.
Kodachrome è un'autentica rivoluzione in quanto diventa una riflessione sul concetto stesso di fotografia, sulla sua natura, sui suoi limiti e le sue possiBilità.
Circa 100 fotografie o come le chiama Ghirri " frammenti" che insieme ricompongono un mosaico Ben più ampio che diventa a sua volta uno straordinario strumento di rieducazione allo sguardo, da osservare senza fretta in cerca di ogni dettaglio nascosto.
Ogni immagine infatti non è "urlata" come nel classico reportage ma è una vera e propria operazione concettuale che rimanda a tanti significati e allo sguardo dell'autore stesso.
Una vera e propria autoBiografia per immagini insomma in cui tutto, dal titolo allo spazio Bianco che circonda le foto è qualcosa di studiato e ragionato per andare al di sotto della superficie delle cose e per offrirci un'esperienza visiva unica.
Un liBro consigliatissimo specialmente in un'epoca come questa in cui siamo sommersi da immagini e che ci induce altresì a rallentare e rieducare il nostro modo di osservare.
Immenso Ghirri!
Il liBro comincia ad essere difficilmente reperiBile quindi se siete interessati approfittatene!
Potete trovarlo alla sempre fornitissima Libreria Grande sia online che fisicamente.

Questa settimana vi consiglio poi una figata di corso Ulilearn con Martina Bacigalupo un workshop di 3+ ore con la photo editor di 6mois, alla scoperta dei processi di selezione dei progetti puBBlicati nella prestigiosa rivista.
A lunedì prossimo come sempre con un liBro!

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B come Book- Figure di Riccardo Falcinelli

Buongiorno a tutti e Buon lunedì, come sempre con un liBro!
Dopo l'ennesimo weekend calcistico da dimenticare di questa orriBile stagione 20/21 torniamo a parlare di cose serie ed interessanti.
Voglio infatti oggi consigliarvi un liBro ME-RA-Vi-GLIO-SO acquistato a scatola chiusa da oramai diversi mesi dopo aver letto e divorato tutto d'un fiato il precedente dell'autore, Cromorama.
Sto parlando di Riccardo Falcinelli e del suo "Figure -come funzionano le immagini dal Rinascimento a Instagram" ed.Einaudi un liBro che a cospetto delle dimensioni (che spaventano) ho letto( e riletto) tutto d'un fiato; scorrevole, divertente e ideato per chi come me è persona estremamente curiosa.
Attraverso 7 grandi capitoli ( spazio, forme, percezione, meccanismi, topologia, composizione, medium) e circa 500 immagini a colori l'autore ci porta a comprendere perchè alcune funzionano ed altre meno.
Per farlo non entra nel merito del significato delle immagini stesse ma va all'origine della loro creazione cercando di farci capire come e perchè vengono "costruite" in quel dato modo e cosa sta alla Base del loro essere immagini di successo.
Per realizzare ciò analizza e "smonta" pezzo per pezzo moltissime opere d'arte di diversi periodi storici dal Botticelli al Canaletto, dagli impressionisti a Mondrian passando per moltissime fotografie e fotogrammi presi da film importanti fino ai fumetti e al mondo di Instagram: un favoloso viaggio nei secoli delle immagini insomma che camBia il nostro modo di guardarle.
Il tutto con una narrativa coinvolgente e divertente che non ha nulla a che vedere con gli asettici #manualitecnici che ci propinano in molti ma che è adatta anche ai non addetti ai lavori e che ci insegna ad educare il nostro modo di leggere le immagini, cosa che nel mondo attuale è diventata indispensaBile.
Particolarmente interessante per i fotografi è il capitolo "Composizione- Le ginocchia del reporter" in cui Falcinelli ci spiega come in qualche modo fotografare è sempre una scelta (o meglio una serie di scelte) che il fotografo si trova a fare e in cui anche un'apparentemente inutile "piegare le ginocchia" possa in qualche modo contribuire a rendere epica un'immagine.
Non vi spoilero altro dai,sennò che gusto c'è.
Un liBro veramente utilissimo per chi vuole capire le immagini e per chi vuole crearle.
Poi oh, se volete comprare i manuali in edicola fate pure eh.

Potete acquistarlo presso La Libreria Grande sia online che fisicamente ad un buon prezzo.

Questa settimana vi consiglio infine l'interessante Parole e immagini di Fabio Severo , un workshop storico-critico sul rapporto tra fotografia e scrittura al fine di analizzare le possiBilità creative offerte dall’unione dei due linguaggi.
Sempre con la fantastica Ulilearn che ringrazio per avermi dato la possiBilità in questo lungo anno di seguire tanti corsi interessantissimi che mi hanno lasciato molto.
A lunedì prossimo, come sempre con un liBro!

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B come Book - Le regole del caso di Willy Ronis

Buongiorno a tutti e Buon lunedì, come sempre con un liBro!
Da circa 20 giorni ho iniziato il mio corso "Indagine su un fotografo al di sopra di ogni sospetto" e sono quindi entrato in modalità teacher-on.
Ho pensato allora ad un liBro che potesse servire ai ragazzi per approfondire meglio alcune cose e che fosse lontano dai consigli dei forum #occhiodelfotografomichealfreeman.
Per questo oggi voglio parlarvi de" Le regole del Caso" del grande Willy Ronis, fotografo che assieme a HCB e Doisneau è all'origine del movimento dei fotografi umanisti francesi del secondo dopoguerra, celeBri per aver fotografato la vita quotidiana e reale , la strada, i quartieri, la gente.
Cogliendo l'attimo decisivo il più delle volte.
Il volume presenta 120 immagini raccolte dallo stesso autore nel suo lungo percorso fotografico che ci permettono di capire cosa passa per la testa del fotografo quando scatta, quali sono i meccanismi alla Base delle scelte che egli si trova a fare sia in fase di "creazione" sia nella selezione successiva dei provini.
Ogni scatto è infatti analizzato in profondità dall'autore che ci fa conoscere il suo punto di vista e ci rende partecipi delle sue scelte.
Le scelte, si.
Perchè ogni scatto è un insieme di queste, tutte straordinariamente soggettive.
Parlandocene in prima persona e raccontando anche diversi aneddoti legati ad ogni singola foto Ronis ci illustra il percorso che porta all’immagine riuscita ed equiliBrata regalandoci una lezione di fotografia incrediBile e individuando in 5 parole chiave- Pazienza, Riflessione, Caso, Forma e Tempo- le "regole" per ottenere un scatto che funziona.
Non solo composizione fine a se stessa perciò ma molto di più.
Un liBro scorrevolissimo e piacevole da leggere, consigliatissimo a tutti coloro che vogliono godersi delle Buone lezioni di fotografia.
Peccato solo per il piccolo formato che non rende giustizia alle immagini.
Potete acquistare ad un Buon prezzo il liBro presso La LiBreria Grande sia online che, se potete, fisicamente.

Questa settimana vi consiglio poi un interessante workshop di Ulilearn con Piero Percoco in cui parlerà dell'utilizzo consapevole dello smartphone per creare un proprio linguaggio; un percorso che va dalla fase di scatto a quella di sviluppo fino all'utilizzo di Instagram come output di divulgazione.
A lunedì prossimo, come sempre con un liBro!

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B come Book - The people I like di Giovanni Gastel

Buongiorno e Buon lunedì!
Questa settimana non vi farò la consueta intro in cui annuncio la ormai scontata vittoria dello scudetto dell’Inter dato lo stop causa nazionale ma comunque ormai è fatta ragazzi purtroppo, diciamolo.
Parliamo piuttosto di cose più inter-essanti come i liBri va!
Oggi voglio rendere omaggio ad un grande fotografo scomparso da pochi giorni che ha lasciato un grande vuoto nella fotografia italiana: Giovanni Gastel.
Voglio infatti parlarvi di The people I like ed. Skira il liBro che è stato pubblicato in seguito alla omonima mostra esposta nel 2020 al MAXXI di Roma e composta esclusivamente da ritratti.
Barack OBama, Marco Pannella, Rosario Fiorello, RoBerto Bolle, Luciana Littizzetto, Miriam Leone, Vasco Rossi: sono questi alcuni soggetti fotografati dal maestro e inseriti tra i circa 200 ritratti che egli ha raccolto dopo anni in questo volume veramente straordinario.
Ritratti che all’inizio della carriera Gastel non amava particolarmente ma che poi nel corso degli anni sono diventati parte fondamentale del suo lavoro e un vero e proprio "timBro" che li rendeva riconosciBili e fortemente identitari nei confronti dell’autore tanto da parlare di "Metodo Gastel".
Dimostrazione che il ritratto non è "il catturare l’anima del fotografato" come spesso leggiamo nel meraviglioso mondo dei forum di facebook , ma è semplicemente un mezzo con cui il fotografo si serve per parlare in realtà di se stesso, delle sue esperienze, della sua visione, del suo sguardo servendosi del soggetto.
Ed è questo che rende unica quella foto e che rende uniche e fortemente identitarie in questo caso le foto di Gastel appunto, da cui emerge tutta quella sensiBilità e gentilezza che egli possedeva.
Bianconero o colore, gente molto nota o meno conosciuta poco conta: in questi ritratti c’è tutto lui.
Un liBro che lascia poco spazio alle parole e molto alle fotografie tutte da guardare e riguardare.
Tra le mie preferite c'è sicuramente quella alla straordinaria BeBe Vio che ci appare come uno dei supereroi Marvel, cosa che in effetti ha dimostrato di essere e quella all'amico fotografo Efrem Raimondi anche lui mancato da poco e a cui Gastel aveva dedicato nel giorno della scomparsa anche una delle sue poesie.
Voglio chiudere questa recensione con le parole dell'autore stesso, riportate nella quarta di copertina del liBro e che spiegano Benissimo ciò che potrete ammirare sfogliandolo: “ Dico sempre alla persona che sto per fotografare una frase che spiega come intendo io il ritratto-Io non sono uno specchio, io sono un filtro.Il ritratto che io farò di te sei tu, filtrato da quello che sono io( le mie paure, le mie gioie, le mie solitudini, le mie poesie); uscirai sotto forma di un’interpretazione di te. Io do la mia lettura che non è lettura assoluta. Io filtro attraverso tutto quello che ho letto, visto, studiato e ti restituisco…”
Un liBro immancaBile che sta diventando a causa della prematura scomparsa dell’autore piuttosto introvaBile.
Potete acquistarlo presso la Libreria Grande che da questa settimana diventerà il punto di riferimento dei miei articoli.
Ho deciso infatti di inserire il link per acquisto su una liBreria fisica e non sul solito link amazon per supportare le attività che lavorano sul territorio.
Visto che devo fare un lavoro gratis che l’eventuale compenso della vendita vada almeno a qualcuno che ha un volto che conosco.

Vi consiglio inoltre un interessante workshop di Ulilearn con Piero Percoco sull'utilizzo consapevole dello smartphone per creare un proprio linguaggio e per utilizzare instagram come output di divulgazione.
Davvero interessante a mio avviso!
A lunedì prossimo , come sempre con un liBro e con l’Inter campione d'Italia, naturalmente e purtroppo.

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B come Book- Il Photo editing di Leonello Bertolucci

Buongiorno a tutti e Buon lunedì!
Dopo l'ennesimo weekend calcistico da dimenticare torniamo a parlare di liBri in questa che è la puntata numero 50( cinquanta! ndr) di B come Book, ruBrica nata un po' per gioco un paio di anni fa ma che ancora ho la costanza di portare avanti( non so come, né con quali energie).
Mi auguro che la troviate utile per conoscere alcuni volumi che sono stati importanti per il mio percorso fotografico e che magari potranno esserlo essere anche per il vostro.
Oggi voglio parlarvi di un argomento che molto spesso crea panico tra i fotografi: l'editing!
Premessa per i #fotografiinfluencerdiinstagramchefannoicorsisullediting( si,i corsi): l'editing E'la fase di scelta delle immagini per il racconto/progetto fotografico e NON E' la post produzione, cazzo.
Su, uno sforzino dai.
Fatta questa doverosa premessa e sottolineando il fatto che non esistono ad oggi delle regole assolute per scegliere le foto in un racconto, né dei "manuali" da prendere come una BiBBia, vi parlo oggi del liBro di un fotografo che stimo molto e che ho avuto il piacere di avere come lettore in diversi concorsi a cui ho partecipato nel 2020: sto parlando di Leonello Bertolucci e del suo " Il photo editing, scegliere le immagini nel racconto fotografico" ed.emuse.
In esso Bertolucci ci parla della delicata fase di editing appunto, una delle più complicate nella costruzione di un progetto fotografico in quanto la creazione della sequenza è fondamentale per rendere leggiBile il nostro intento ma è strettamente personale e in qualche modo dipende anche dal futuro contesto di fruizione del lavoro: una mostra non potrà cioè avere gli stessi criteri di editing di un liBro o di una storia su Instagram.
Scegliere le immagini è inoltre una fase molto complicata per il fotografo che le ha scattate, perchè molto spesso egli tende ad "innamorarsi" e a legarsi emotivamente ad alcuni scatti non accorgendosi magari che essi non sono congeniali al funzionamento del racconto stesso.
Ecco perciò svelato il motivo per il quale moltissimi autori si affidano per editare i propri lavori a figure importantissime come i photoeditor, capaci di osservare il lavoro con occhio meno emozionale e più "chirurgico".
Nel liBro Bertolucci non ci detta delle regole (che non esistono) , ma ci offre una serie di spunti e di considerazioni utili nella costruzione della sequenza unendoli ad aforismi sulla fotografia, suo marchio di faBBrica; un approccio che ci stimola quindi a capire come partire da un numero enorme di scatti ed arrivare ad un racconto organico, compiuto e ben leggiBile allo scopo di far comprendere il nostro intento.
Per farlo si procede molto spesso a ritroso, ovvero si osserva un racconto finito e si cerca di analizzarlo e di smemBralo per comprenderne struttura e "anima".
11 capitoli veramente interessanti da leggere e rileggere attentamente per accrescere la capacità di selezione delle immagini al fine di realizzare al meglio lo scopo principe della fotografia: raccontare qualcosa.
Potete acquistare il libro QUI.

Questa settimana voglio poi consigliarvi una cosa davvero speciale ovvero la Masterclass di Ulilearn La Fonderia con Stefano de Luigi a cui ho deciso di partecipare e che ha ancora un posto disponibile.
Un lungo percorso di 9 mesi per tutti coloro che vogliono lavorare ad un progetto personale ed estendere il proprio linguaggio visivo assieme al 4 volte wpp.
Un'occasione davvero unica ad un prezzo speciale.

Oggi infine inizierà il mio "Indagine su un fotografo al di sopra di ogni sospetto", un per-corso che durerà per 7 settimane mirato a costruire delle solide basi su cui poi andare a sviluppare il proprio linguaggio fotografico.
Felice che la classe sia al completo e molto emozionato di iniziare!
Daje"!
A lunedì prossimo, come sempre con un libro e con esiti calcistici ormai scontati.

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B come Book- Sale Sudore Sangue di Francesco Zizola

Buongiorno a tutti e Buon lunedì, come sempre con un liBro.
Il mondo della fotografia è profondamente scosso dalla prematura scomparsa del maestro Giovanni Gastel, fotografo eccezionale oltre che persona davvero squisita, elegante e gentile.
A lui il mio caro saluto.
E' davvero un periodo triste e complicato questo non c'è che dire.
Nel mio piccolo io provo a regalarvi un momento di svago e di approfondimento culturale in questo mare di pessimismo.
Ecco, proprio di mare voglio parlarvi oggi attraverso un liBro che ho acquistato circa due mesi fa e che ho apprezzato veramente molto: sale sudore sangue del grandissimo Francesco Zizola, ed. postcart.
Partendo dalla sua passione per il mare Zizola indaga sulla delicata e antica pratica della pesca con la tonnara, seguendo per circa 6 anni i pescatori di tonno rosso tra Sardegna e Sicilia e documentandone la vita, le usanze , i dettagli e quindi fotografandone l'essenza.
Con questa straordinaria sequenza di fotografie in Bianconero introdotte da un testo di Emilio Salgari, Zizola ci porta nella profondità dei mari e al tempo stesso ci esorta a farlo anche con questa tematica, suggerendoci di andare al là della superficie delle cose.
La pesca con la tonnara è infatti un'antica pratica millenaria che ad un primo sguardo potreBBe apparire solo una pratica cruenta "senza cuore" in un periodo come questo dove l'attenzione per il "cruelty free" è giustamente altissima.
In realtà questo tipo di pesca è una delle più sosteniBili in quanto a differenza dei moderni metodi come quello della circuizione mirati ad un uccidere il più alto numero di esemplari senza alcuna differenza tra giovani e vecchi, è strettamente mirata ai tonni più anziani.
Attraverso delle lunghe reti infatti si costringono i tonni rossi in ampie zone di mare sotto il controllo dei "tonnarotti" ( ovvero i pescatori) e del loro ras che aspettano il momento più adatto per iniziare la pesca, preservando gli esemplari più giovani per la riproduzione e per la pesca dell'anno successivo.
Con la sua sequenza Zizola ci racconta con una straordinaria efficacia di linguaggio tutto questo, fotografando i coltelli e gli strumenti dei pescatori, le scene di vita quotidiana, le pratiche e cercando anche prospettive particolari come quella suBacquea o quella aerea.
Su tutto svettano i volti dei "tonnarotti" scolpiti dal sole e dal sale, i cui ritratti sono realizzati con maestria attraverso un Bianconero intenso che rende la texture della pelle di questi uomini la vera protagonista assoluta delle fotografie.
Un racconto complesso e completo che ci invita a guardare al di là della superficie delle cose per non arrivare a facili giudizi, ma che anzi ci esorta ad un maggiore sforzo critico per guardare in profondità le cose, ragionando sul fatto che esistono ancora relazioni rispettose tra uomo e natura.
Recentemente ho partecipato ad un interessante workshop con Zizola che infatti ci ha rivelato che questo lavoro fa parte di un progetto più ampio che sta portando avanti da alcuni anni sulla sosteniBilità uomo-amBiente .
Come sempre non dandoci delle risposte ma ponendoci delle domande.
Un liBro favoloso che potete acquistare qui.
A proposito di liBri questa settimana voglio poi consigliarvi un'interessante Workshop di Ulilearn sull'arte del Books making , mirato a conoscere gli steps necessari per trasformare il tuo progetto in un liBro fotografico e a cura di Fiorenza Pinna.

Infine voglio ricordarvi che lunedì prossimo parte Indagine su un Fotografo al di sopra di ogni sospetto il mio per-corso di fotografia rivolto a chi ha già delle Basi di tecnica fotografica ma vuole fare uno step in più e trovare il proprio linguaggio.
E' disponiBile UN SOLO posto ancora perciò se siete interessati CONTATTATEMI!
A lunedì prossimo, come sempre con un liBro!





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B come Book- William Klein, il mondo a modo suo

Buongiorno e Buon lunedì gente! Come state??
Dopo questo straordinario weekend calcistico( era doveroso dirlo) torniamo a parlare di cultura e lo facciamo con un autore a mio avviso...immenso!!! William Klein!
Un personaggio difficilmente omologaBile e impossiBile da descrivere in poche righe poiché ha frequentato tantissime forme espressive lasciando il segno in ognuna di queste: fotografo, cineasta, pittore, scrittore, grafico..insomma un'artista a 360 gradi.
Anticonformista ed antiperBenista come pochi, Klein si avvicina al mondo della fotografia in anni in cui il rigoroso ordine Bressoniano del momento decisivo è diventato regola, canone e tendenza e lo sovverte completamente attraverso un linguaggio completamente nuovo ( ma, paradosso dei paradossi, con la fotocamera che fu di Bresson stesso).
Fotografie mosse, tagliate, sfocate a volte, piene di grana, a volte Bruciate realizzate con un grandangolo "sBattuto" in faccia ai soggetti e non con il tradizionale 50 mm: un vero e proprio schiaffo ai canoni del fotogiornalismo dell'epoca.
Il suo " Life is Good & Good For You in New York: Trance Fitness Revels" ( il titolo è già un programma) è un capolavoro assoluto( introvaBile), inno all'energia e alla vitalità della grande mela ma che allo stesso tempo ci presenta una New York particolarmente "Brutta , sporca e squallida" che gli americani rifiutano persino di vedere e quindi di puBBlicare.
La stessa sorte toccò ad un'altra pietra miliare della fotografia ovvero "The americans" di Robert Frank come ricordate ( permalosetti gli americani?!?).
Il liBro viene pubblicato però a Parigi, Roma e Londra e inizia a diffondersi in tutto il mondo diventando uno dei capolavori di sempre.
Klein continuerà la sua indagine sulla società a Tokyo, Mosca, Parigi e Roma (al fianco di Fellini) offrendoci altre fantastiche perle e diventando uno dei fotografi di riferimento della generazione degli anni 60-70 che, come lui, voleva sovvertire le regole.
Il liBro che vi presento oggi ovvero "William Klein, il mondo a modo suo" è stato realizzato in occasione della mostra omonima tenutasi a Milano nel 2016 e contiene una raccolta delle sue opere più importanti realizzate in sessant'anni di carriera: dalle prime composizioni astratte alle strade di New York, da Roma alle pagine di Vogue fino ai suoi innovatori film pop a colori e agli scatti di Muhammad Alì sul ring.
"Niente regole, niente divieti, niente limiti".
Un viaggio controvento nello straordinario mondo di William Klein, fotografo faro di indipendenza che appare oggi più che mai rivoluzionario nell'epoca della dittatura stilistica di Instagram.
Chissà se lo conoscono i "photographer influeceeeeer." Bah.
Se volete acquistare il libro potrete trovarlo qui
Vi segnalo poi un evento molto interessante per tutti coloro che vogliono arricchire la loro formazione fotografica, ovvero "La ricerca fotografica", un workshop interamente onlìne di Ulilearn con Valeria Cherchi, artista che pone l'accento sul valore della ricerca e che ci indicherà come creare una Base solida per la realizzazione di un progetto.
Ci vediamo lunedì prossimo, speriamo con gli stessi risultati della serie A.
FaB









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