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B come Book- William Eggleston's Guide

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì, come sempre con un liBro!
Anche io come molti fotografi sono stato affascinato agli inizi della mia carriera dalle foto in Bianconero, dal "momento decisivo" e dai reportage di guerra degli anni 40-70.
Poi però è arrivato il colore ed è stata tutt'altra storia.
Per questo oggi parliamo di un liBro storico, vera e propria pietra miliare della fotografia a mio avviso, ovvero William Eggleston's Guide, una riproduzione della prima puBBlicazione a colori del MOMA di New York del 1976.
La guida contiene 48 fotografie selezionate tra i 375 scatti realizzati dal grandissimo fotografo e che sono la sua attenta visione del mondo che lo circonda.
Le foto possono apparire ad un primo aspetto Banali e casuali, ma in realtà sono molto ricercate sia in termini di composizione che di colore e raccontano di vita quotidiana con soggetti/oggetti senza apparente significato come cartelli stradali,automoBili, tuBi di salsa da fast food, stanze: il colore è il vero protagonista nelle immagini e i suoi "Sguardi democratici" come l'autore definiva la sua attenzione verso gli oggetti marginali.
Proprio la mostra al MOMA di New York suscitò parecchie critiche nell’estaBlishment fotografico di allora, ancora legato a doppio filo al "momento decisivo" e agli scatti in Bianco e nero ,tanto che Egglestone fu unanimemente stroncato dalla critica proprio per l’oltraggio del colore e per l'apparente Banalità delle sue fotografie.
Fu il primo fotografo a realizzare in questo museo una personale mostra di fotografia in questo modo "bizzarro" per l'epoca, usando immagini iper saturate ( con la tecnica del dye-transfer).
Oggi Egglestone è unanimemente riconosciuto come uno dei più importanti fotografi viventi, ha ricevuto molti premi importantissimi e nel 2005 è stato realizzato anche un docufilm sulla sua vita.
Molti fotografi, tra cui Martin Parr lo considerano un maestro.
Il libro in questione non può mancare nella vostra libreria.
Vi linko come sempre per l'acquisto!

B come Book- La linea inesistente di Davide Monteleone

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì come sempre con un liBro!
I miei amici più stretti conoscono la mia grande passione per la storia e in particolar modo per la storia del '900.
Sono sempre stato affascinato dall’ultimo secolo, dalle sue tragedie, le sue divisioni, le sue contraddizioni, le sue vicissitudini politiche e sociali.
Uno dei capitoli sicuramente più interessanti per me è la guerra fredda, una guerra agli occhi di molti invisibile (nel suolo europeo) ma che ha contrapposto due sistemi, due imperi in ogni settore della società e che è terminata con la caduta del muro di Berlino.
Proprio a Berlino termina il viaggio dell'autore di cui vi parlerò oggi, Davide Monteleone, un giovane fotoreporter vincitore del WorldPress Photo award, che inizia a lavorare nel 1988 nel fotogiornalismo con puBBlicazioni in alcune delle più prestigiose testate nazionali e internazionali.
Monteleone dal 2002 vive a Mosca e anche grazie a questa sua esperienza di vita nasce il lavoro di cui parleremo oggi, "La linea inesistente" viaggio attraverso la ex cortina di ferro.
Il fotografo ha percorso infatti i luoghi della cortina di ferro che divideva in due l'Europa e che segnava la netta divisione tra il Blocco sovietico e l'occidente, cercando di ritrovare nei volti delle persone, nei paesaggi , nelle case e nelle città quella contrapposizione, cosi evidente nelle terre di mezzo, che è esistita fino alla fine degli anni 80 e che ancora oggi, purché invisiBile ,in qualche modo resta come una cicatrice nella memoria.
In ogni luogo ha cercato di far immergere il lettore nel contesto, fotografando sia il versante ovest che il versante est, catapultandoci idealmente e con l'immaginazione in quei luoghi e in quei tempi.
Un reportage dunque, ma con una sana dose di fantasia che occorre usare.
Un libro consigliatissimo e secondo me attualissimo vista la situazione europea odierna, con le crepe che l'Unione possiede al suo interno.
Da leggere e studiare con la consapevolezza che la storia non va dimenticata, ma va conosciuta per evitare di ricadere in molti errori fatti in passato.
Vi linko come sempre per l'acquisto!

B come Book- Diane Arbus :An Aperture Monograph

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì come sempre con un liBro!
Ho sempre preferito alle monografie i progetti compiuti ma oggi facciamo un'eccezione parlando di Diane ArBus e della monografia dedicatale da Aperture dopo la sua prematura scomparsa nel 1971, An Aperture Monograph.
La vita della fotografa americana è strettamente connessa più di ogni altro autore con la sua fotografia ed i suoi soggetti.
Diane inizia a fare la fotografa dopo la guerra assieme al marito Allan, ma la sua consacrazione arriva solo dopo la separazione da questo negli anni 60 .
Il territorio prediletto della ArBus è New York dove ella ama ritrarre soggetti particolari e "strani" con cui instaura un vero e proprio rapporto di amicizia anche profondo; soggetti Bizzarri per l’epoca come la donna che si veste da uomo, il nano, il gigante cieco con una grande BarBa.
Nel '65 il MOMA presenta alcune fotografie della ArBus che in quegli anni vanta importanti collaBorazioni con fotografi dell’epoca come il fotografo di moda Richard Avedon, e i fotografi di strada Winogrand e Friedlander.
Proprio con questi ultimi due nel '67 espone 30 sue foto al MoMa; la mostra ha grande successo nonostante le polemiche che l’accompagnarono perché l’etichetta di "fotografa di mostri" che viene cucita addosso alla ArBus non le piace affatto e la sua mente , già affaticata dalle crisi depressive di cui soffriva, ne risente pesantemente.
La ArBus diventa un'icona del fotografo newyorkese e simbolo di tante battaglie "freak" e di quella contro la guerra del Vietnam .
La malattia peggiora finché Diane non si suiciderà nel luglio 71 con una forte dose di BarBiturici e tagliandosi le vene nella vasca da Bagno.
Dall’anno dopo inizia la consacrazione dell'autrice proprio con la monografia di Aperture che la porterà ad essere una delle fotografe icona del '900.
Potete trovare tantissimo materiale sulla fotografa anche su YouTube come alcuni documentari interessanti.
Vi linko come sempre per l'acquisto!

B come Book- I cinesi nel 1959 di Mario Caio Garrubba

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì... come sempre con un liBro!
Oggi parliamo di Caio Mario GarruBBa, uno dei massimi esponenti della fotografia italiana del XX secolo noto come "il fotografo del comunismo della speranza" che con il suo oBiettivo ha saputo mettere in risalto più di altri gli aspetti sociali e le contraddizioni del socialismo reale.
Parleremo del suo" I cinesi nel 1959", un lungo reportage della Cina di Mao a 10 anni dalla fondazione della RepuBBlica popolare.
In quegli anni il paese orientale era meta amBita e irraggiungiBile per qualunque fotoreporter occidentale .
Il primo a varcare le frontiere dopo Henry Cartier Bresson fu appunto GarruBBa, che per 40 giorni osservò la vita della gente, raccontando mai con Banalità l’atmosfera cinese con uomini e donne reali e mai idealizzati, fotografati nella loro quotidianità e individualità.
L'individuo al centro quindi, la dove l'individuo stesso perde la sua importanza e diventa solo "parte del popolo".
Un racconto liBero e letterario , un viaggio intenso e reale.
GarruBBa, noto per la sua appartenenza al partito comunista ,nonostante la sua fede politica raccontò sempre il comunismo con distacco, a volte con ironia feroce per esaltarne le contraddizioni e senza mai esaltare i ruoli istituzionali degli stessi interpreti principali.
È stato anche definito "il fotografo del sociale" poichè molti dei suoi lavori raccontano il disagio e le difficoltà del sud Italia e sicuramente la strada fu il suo proscenio naturale, tanto che egli stesso coniò per quel genere dominante nella sua fotografia il termine "stradale".
E per la fotografia "stradale" è stato riconosciuto dai suoi stessi colleghi come uno dei massimi esponenti di sempre della scuola italiana.
Leggetevi questo liBro, ne vale la pena!
Come sempre vi linko per l'acquisto!
A lunedì prossimo!

B come Book- Dango di Alex Liverani

date » 10-09-2018 09:19

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tags » dango, alexliverani, bcomebook, culturafotografica, blogfotografia,

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì....come sempre con un liBro!
Oggi parleremo dell’amico Alex Liverani,fotografo di Faenza che recentemente si è classificato secondo al programma Master of Photography in onda su Sky e del suo Dango,edito da CrowdBooks.
Il liBro è una serie sorprendente di trittici, con fotografie “rubate” da Alex in giro per il Giappone durante un suo viaggio.
Il Dango,per chi non lo sapesse, è il più famoso dolce giapponese composto da tre palline colorate unite tra di loro da un bacchettino di legno.
Uno dei più conosciuti proverBi giapponesi simbolo della praticità del popolo orientale è "Hana yori Dango" e significa "meglio i Dango che i fiori".
Questo sta ad indicare che i giapponesi ,in occasione della famosa e turistica fioritura dei ciliegi, preferiscono mangiare i Dango piuttosto che apprezzare la Bellezza dei fiori dando cioè più importanza alla sostanza che all'aspetto estetico.
Da qui prende spunto il liBro: ogni trittico è un Piccolo Dango che è composto da singole immagini apparentemente scollegate tra loro ma che grazie al colore che fa da "Bacchettino di legno" creano sequenze che si reggono da sole.
E' la gestione del colore perciò che la fa da padrone e che va a mettere in discussione il proverBio stesso, creando sequenze in cui sostanza ed estetica si pongono sullo stesso piano di importanza, con una coerenza davvero impeccabile.
Il liBro è per questo la forma giusta con cui presentare questo progetto, perchè è il contenitore estetico perfetto per valorizzare questo contenuto.
La prefazione è di Oliviero Toscani che con il suo stile istrionico presenta quest’opera, vincitore del Jurors Pick ai LensCulture Street Ph.awards 2018.
Vi linko come sempre per l'acquisto!
Buona lettura!

B come Book- 258Minutes, Angelo Ferrillo

date » 27-08-2018 08:37

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tags » bcomebook, blog, fotografia, ferrillo, 258minutes, crowdbooks, culturafotografica,

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì!
Oggi il B-log parla di un liBro a cui sono particolarmente affezionato, che ho visto nascere,crescere e diventare opera compiuta, 258Minutes del mio amico Angelo Ferrillo.
Angelo torna a Parigi il 13 novembre 2016, ovvero un anno dopo i Brutali attentati terroristici che hanno insanguinato la città.
Con le sue foto nette e piene di contrasto cerca di ripercorrere proprio i 258 minuti del terrore in tutti i luoghi simbolo della tragedia, con una cronostoria molto intensa.
Ciò che emerge dalle foto è la volontà del popolo parigino di ristaBilire la normalità; infatti non c’è traccia nelle foto di pietismo scontato ma la città sembra essere tornata ai suoi ritmi quotidiani, come se l’evento non l’avesse di fatto scalfita.
In realtà le foto appaiono come..."incomplete" ad una superficiale lettura..è come se mancasse qualcosa.
La parte mancante che va sovrapposta alle immagini stesse è quella dei nostri ricordi.
Angelo ha in pratica creato delle doppie esposizioni "immaginarie" perché inconsciamente il lettore è portato a sovrapporre sopra ogni fotografia di quei luoghi nel 2016 l’immagine dei luoghi stessi nel giorno della tragedia fissata nella memoria.
Ecco che tutto ciò diventa molto efficace,doloroso e profondo e porta in qualche modo a riflessioni importanti.
Nella seconda parte del volume sono inoltre presenti alcuni elementi, statistiche e contenuti presi dall'universo dei social network nei giorni del terrore al fine di tessere la tela della memoria storica con i media dei nostri tempi.
Il ricordo diventa perciò parte integrante del progetto e rende il liBro un'opera compiuta e da non perdere.
Quando questo progetto nasce io, Angelo e il mio amico Stefano Baldacci stavamo organizzando un workshop assieme e quando ci mostrò l'idea e le immagini capimmo suBito che questa serie poteva diventare un lavoro importante.
Ho seguito il progetto in tutte le sue fasi fino ad arrivare a questo liBro finanziato attraverso operazioni di crowdfounding e ora divenuto realtà.
Vi linko come sempre per l'acquisto e faccio i miei più cari auguri al mio amico Angelo per questo Bellissimo progetto che sono sicuro avrà il successo che merita.

B come Book- Wall of Sound, Guido Harari

date » 20-08-2018 09:02

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tags » bcomebook, libri, mostrafotografica, harari, perugia, culturafotografica, blogfotografia,

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì!
Oggi vi parlerò di un liBro che ho acquistato proprio ieri , in occasione della mia visita alla mostra fotografica Wall of Sound del grande Guido Harari.
Un’esperienza molto intensa per chi come me ama la fotografia e la musica.
Guido Harari è famoso per i suoi ritratti di grandi artisti della musica internazionale e in questa mostra (e quindi anche in questo liBro che ne è in pratica il catalogo )sono riportate alcune delle sue foto capolavoro.
La fotografia live non sempre mi suscita delle forti emozioni, specialmente quella dei giorni nostri... ma Harari con i suoi scatti riesce a cogliere quegli attimi ,quei momenti decisivi che mostrano l’uomo dietro l’artista sia sul palco sia al di fuori di esso.
EmBlematica è la sua foto di FaBrizio de Andrè mentre dorme nel corridoio dello stadio prima del concerto, le sue foto di David Bowie e di Bruce Springsteen, così come la foto del maestro Morricone che non viene ritratto in viso ma solo “evocato” con lo spartito e i suoi occhiali caratteristici.
Insomma un liBro che ci mostra quanto la fotografia live può essere emozionante e toccante e che ci fa percorrere un viaggio al di là del tempo ,dove l’artista assume una dimensione quasi divina e per certi aspetti eterna e infinita, al di la del personaggio che interpreta.
Personalmente le foto che preferisco oltre alle già citate sono quelle su Gaber, perchè mostrano tutte le sfaccettature dell’artista , quelle su De Andre e Tom Waits e la foto di Vasco, ovvio.
Non vi linko stavolta dove acquistare il liBro ma vi consiglio vivamente di visitare la mostra che è ancora aperta per qualche altro giorno!
Visita la mostra!

B come Book- Caravaggio.L'opera completa

date » 16-07-2018 09:15

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tags » caravaggio, book, libri, arte, fotografia, culturafotografica, blog,

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì!
Come forse già sapete, fotografare significa disegnare con la luce...e allora...perchè oggi non parliamo un po' di colui che forse ha saputo meglio farlo??
Io considero Michelangelo Merisi da Caravaggio il primo vero grande fotografo.
Da sempre ne sono rimasto ammaliato.
Le sue opere erano diverse da tutte le altre viste prima, i suoi giochi di luci e ombre nette e dai forti contrasti me lo hanno fatto amare sin da ragazzo.
Col tempo ho saputo apprezzare ancora di più la sua opera completa e rivoluzionaria, studiandola e percependo come tutta questa sia strettamente legata alla sua vita" spericolata" di artista.
Sempre al limite tra lecito e non lecito, sempre in cerca di forti contrasti.
I suoi dipinti hanno come protagonista assoluto l'illuminazione, che egli usava per mettere su tela un realismo rivoluzionario mai visto prima, un messaggio diretto e senza filtro, una fotografia in spot.
L'uso magistrale delle luci fa di Caravaggio il primo grande fotografo insomma.
Il neoclassicismo che dopo la sua morte tornò in voga nella pittura lo fece dimenticare per ben due secoli al punto tale da farlo apparire come una sorta di Anticristo della pittura "venuto per distruggerla".
La sua pittura inquieta e i suoi chiaroscuri magistrali e reali uscirono dall'eclissi solo due secoli dopo nel 1910 grazie ad un giovane e geniale studioso italiano, Roberto longhi che a soli 20 anni decide di dedicare la sua tesi di laurea a Caravaggio dando inizio ad un lavoro certosino e meticoloso di ricostruzione che durerà decenni e senza il quale non saremmo qui a parlarne.
Il libro in questione "Caravaggio.L'opera completa.a cura di Sebastian Schutze"è un volume meraviglioso, in grande formato e con delle stampe giganti e dettagliate che ti danno la percezione di essere immerso nei quadri stessi e che vi consiglio vivamente.
Un viaggio inquieto ma immensamente affascinante e quindi...da non perdere.
Vi linko come sempre se volete acquistarlo!
Buona lettura e visione di questo straordinario e maledetto artista italiano.
Lunga luce a Caravaggio!
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