Chère Maman
Cara mamma,
Sono partito.
Ho paura, inseguo un futuro migliore.
Cara mamma,
Perdonami per non aver avvisato.
Che male lasciare casa, pesa al cuore.
Cara mamma,
Il viaggio prosegue.
Sono sfinito, mi pare di camminare senza meta.
Cara mamma,
C’è stato qualche intoppo ma niente di che, tranquilla.
Ho la mente popolata di ombre, mi inseguono in cerchio. Scappo da continue violenze.
Cara mamma,
Sono quasi arrivato, finalmente!
Questo viaggio è infinito, vorrei fossi qui, con me. Vorrei averti portata, con me.
Cara mamma,
Sono arrivato.
Sono arrivato, finalmente! Dopo due anni, finalmente!
Cara mamma,
Tutto bene,
Mi manchi.
Mi manchi.
Dalla Costa d’Avorio a Tuoro sul Trasimeno.
Nel raccontare la storia di Aboubacar Diallo, Buba per gli amici in Italia, ricostruisco in modo
immaginifico il viaggio, le fatiche, i sacrifici e le emozioni in un racconto poetico che il ragazzo fa
alla mamma, che niente ha potuto vedere di questa odissea.
Partito a soli 15 anni senza avvisare la famiglia e in cerca di un futuro migliore, il ragazzo ha
attraversato confini, trovato lavori disparati per pagarsi il viaggio e percorso migliaia di km
attraverso 5 mezzi di trasporto in cui ogni volta ha rischiato la vita.
Nella ricostruzione del percorso tutti gli scatti sono stati ambientati a Tuoro sul Trasimeno, la sua
nuova casa , con l’intento di mostrare alla madre anche il posto in cui ora vive.
Buba si fa parte attiva nel racconto dei propri ricordi che, sepolti e dispersi, riaffiorano grazie alla
parola e alle fotografie dell’archivio personale che è riuscito a salvare. In una contaminazione di
stili e linguaggi voluta (foto tessera, d’archivio, ritratti, still life, reportage e staged photography)
narro la storia di Buba come una grande avventura, con l’intenzione di avvicinare l’osservatore al
viaggiatore, andando oltre gli stereotipi e gli slogan diffusi in una vicinanza empatica.