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B come Book- La linea inesistente di Davide Monteleone

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì come sempre con un liBro!
I miei amici più stretti conoscono la mia grande passione per la storia e in particolar modo per la storia del '900.
Sono sempre stato affascinato dall’ultimo secolo, dalle sue tragedie, le sue divisioni, le sue contraddizioni, le sue vicissitudini politiche e sociali.
Uno dei capitoli sicuramente più interessanti per me è la guerra fredda, una guerra agli occhi di molti invisibile (nel suolo europeo) ma che ha contrapposto due sistemi, due imperi in ogni settore della società e che è terminata con la caduta del muro di Berlino.
Proprio a Berlino termina il viaggio dell'autore di cui vi parlerò oggi, Davide Monteleone, un giovane fotoreporter vincitore del WorldPress Photo award, che inizia a lavorare nel 1988 nel fotogiornalismo con puBBlicazioni in alcune delle più prestigiose testate nazionali e internazionali.
Monteleone dal 2002 vive a Mosca e anche grazie a questa sua esperienza di vita nasce il lavoro di cui parleremo oggi, "La linea inesistente" viaggio attraverso la ex cortina di ferro.
Il fotografo ha percorso infatti i luoghi della cortina di ferro che divideva in due l'Europa e che segnava la netta divisione tra il Blocco sovietico e l'occidente, cercando di ritrovare nei volti delle persone, nei paesaggi , nelle case e nelle città quella contrapposizione, cosi evidente nelle terre di mezzo, che è esistita fino alla fine degli anni 80 e che ancora oggi, purché invisiBile ,in qualche modo resta come una cicatrice nella memoria.
In ogni luogo ha cercato di far immergere il lettore nel contesto, fotografando sia il versante ovest che il versante est, catapultandoci idealmente e con l'immaginazione in quei luoghi e in quei tempi.
Un reportage dunque, ma con una sana dose di fantasia che occorre usare.
Un libro consigliatissimo e secondo me attualissimo vista la situazione europea odierna, con le crepe che l'Unione possiede al suo interno.
Da leggere e studiare con la consapevolezza che la storia non va dimenticata, ma va conosciuta per evitare di ricadere in molti errori fatti in passato.
Vi linko come sempre per l'acquisto!

B come Book- Diane Arbus :An Aperture Monograph

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì come sempre con un liBro!
Ho sempre preferito alle monografie i progetti compiuti ma oggi facciamo un'eccezione parlando di Diane ArBus e della monografia dedicatale da Aperture dopo la sua prematura scomparsa nel 1971, An Aperture Monograph.
La vita della fotografa americana è strettamente connessa più di ogni altro autore con la sua fotografia ed i suoi soggetti.
Diane inizia a fare la fotografa dopo la guerra assieme al marito Allan, ma la sua consacrazione arriva solo dopo la separazione da questo negli anni 60 .
Il territorio prediletto della ArBus è New York dove ella ama ritrarre soggetti particolari e "strani" con cui instaura un vero e proprio rapporto di amicizia anche profondo; soggetti Bizzarri per l’epoca come la donna che si veste da uomo, il nano, il gigante cieco con una grande BarBa.
Nel '65 il MOMA presenta alcune fotografie della ArBus che in quegli anni vanta importanti collaBorazioni con fotografi dell’epoca come il fotografo di moda Richard Avedon, e i fotografi di strada Winogrand e Friedlander.
Proprio con questi ultimi due nel '67 espone 30 sue foto al MoMa; la mostra ha grande successo nonostante le polemiche che l’accompagnarono perché l’etichetta di "fotografa di mostri" che viene cucita addosso alla ArBus non le piace affatto e la sua mente , già affaticata dalle crisi depressive di cui soffriva, ne risente pesantemente.
La ArBus diventa un'icona del fotografo newyorkese e simbolo di tante battaglie "freak" e di quella contro la guerra del Vietnam .
La malattia peggiora finché Diane non si suiciderà nel luglio 71 con una forte dose di BarBiturici e tagliandosi le vene nella vasca da Bagno.
Dall’anno dopo inizia la consacrazione dell'autrice proprio con la monografia di Aperture che la porterà ad essere una delle fotografe icona del '900.
Potete trovare tantissimo materiale sulla fotografa anche su YouTube come alcuni documentari interessanti.
Vi linko come sempre per l'acquisto!

B come Book- I cinesi nel 1959 di Mario Caio Garrubba

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì... come sempre con un liBro!
Oggi parliamo di Caio Mario GarruBBa, uno dei massimi esponenti della fotografia italiana del XX secolo noto come "il fotografo del comunismo della speranza" che con il suo oBiettivo ha saputo mettere in risalto più di altri gli aspetti sociali e le contraddizioni del socialismo reale.
Parleremo del suo" I cinesi nel 1959", un lungo reportage della Cina di Mao a 10 anni dalla fondazione della RepuBBlica popolare.
In quegli anni il paese orientale era meta amBita e irraggiungiBile per qualunque fotoreporter occidentale .
Il primo a varcare le frontiere dopo Henry Cartier Bresson fu appunto GarruBBa, che per 40 giorni osservò la vita della gente, raccontando mai con Banalità l’atmosfera cinese con uomini e donne reali e mai idealizzati, fotografati nella loro quotidianità e individualità.
L'individuo al centro quindi, la dove l'individuo stesso perde la sua importanza e diventa solo "parte del popolo".
Un racconto liBero e letterario , un viaggio intenso e reale.
GarruBBa, noto per la sua appartenenza al partito comunista ,nonostante la sua fede politica raccontò sempre il comunismo con distacco, a volte con ironia feroce per esaltarne le contraddizioni e senza mai esaltare i ruoli istituzionali degli stessi interpreti principali.
È stato anche definito "il fotografo del sociale" poichè molti dei suoi lavori raccontano il disagio e le difficoltà del sud Italia e sicuramente la strada fu il suo proscenio naturale, tanto che egli stesso coniò per quel genere dominante nella sua fotografia il termine "stradale".
E per la fotografia "stradale" è stato riconosciuto dai suoi stessi colleghi come uno dei massimi esponenti di sempre della scuola italiana.
Leggetevi questo liBro, ne vale la pena!
Come sempre vi linko per l'acquisto!
A lunedì prossimo!

B come Book- Skyline di Franco Fontana

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Buongiorno a tutti..e come sempre Buon lunedì con un liBro!
Oggi parliamo di un'altra pietra miliare della fotografia, ovvero Skyline di Franco Fontana puBBlicato nel 1978 dalla casa editrice "Punto e virgola" fondata da Luigi Ghirri a Modena.
Il liBro diventa da suBito un punto di riferimento per la fotografia a colori e ci mostra un autore con una visione nuova e originale che attua una gestione del colore favolosa.
I suoi paesaggi non sono "panorami" da iPhone ma sono opere astratte dove colori, linee e curve la fanno da padrone e ci raccontano il tutto in maniera creativa.
Il liBro è stato ripuBBlicato a 35 anni di distanza da Contrasto arricchendolo con una prefazione di Claude Nori e un testo di Francesco Zanot.
Ogni fotografia con i memoraBili orizzonti e grafismi del Fontana va gustata e rigustata , proprio come se fosse un cioccolatino e ti fa tornare indietro nel tempo, negli anni 70...quei colori e la carta stessa del libro sono profondamente vintage e ciò non fa che rafforzare la potenza di quest'opera.
Consigliatissimo specialmente a coloro che fanno foto paesaggistiche"comuni" ma che sanno raccontare Ben poco!
Vi linko come sempre per l'acquisto!

unBoxing-Fujifilm XT3!

Ciao ragazzi!
Inizio oggi la prima puntata della mia rubrica unBoxing! dedicata ai test delle fotocamere e di attrezzature fotografiche con la nuova ammiraglia di casa Fujifilm, la XT3!
La macchina è davvero Cool!! ed ha un look molto simile alla XT2, ma ciò che cambia in maniera importante è il suo cuore.
Il sensore APS-C Xtrans retroilluminato sembra dare ottimi risultati, così come l'autofocus ulteriormente migliorato.
Potete trovare la descrizione completa nel video che ho realizzato ieri e che trovate nella mia pagina youtube
Il mio giudizio è naturalmente ottimo.
Vi allego alcune fotografie effettuate durante il test!!
A presto!

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B come Book- Early Color di Saul Leiter

date » 17-09-2018 09:10

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tags » bcomebook, saul Leiter, early color, recensione, blogfotografia,

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì...come sempre con un liBro!
Oggi parliamo di un autore rimasto per quarant’anni quasi un perfetto sconosciuto ovvero Saul Leiter e del suo liBro capolavoro Early color.
Infatti anche se nel 1953 alcune fotografie a colori di quest’autore vennero esposte al museo di arte moderna MoMa di New York, ai più rimasero per quarant’anni sconosciute, a testimonianza che non sempre il linguaggio di un autore viene compreso subito.
Il liBro offre l’opportunità di vedere e conoscere uno dei maestri nella gestione del colore, che tra i primi scelse questa "forma estetica" per le sue fotografie.
Leiter si trasferì in America nel 1946 a New York con l’intento di diventare un pittore ma Ben presto riconoBBe il potenziale creativo della fotografia.
La macchina fotografica diventò perciò il suo pennello e un occhio onnipresente nella vita della metropoli americana.
La manipolazione e la gestione del colore diventano epici per i tempi ,con un linguaggio visivo amBiguo e immagini sottili e pittoriche che estendono i confini della fotografia fino a quelli della pittura appunto.
Molte di queste immagini sono state scattate con pellicole scadute e raccontano di una New York che non esiste più forse,sofisticata e a volte addirittura lenta e morBida; per la loro Bellezza e profondità le fotografie ci fanno capire ancora una volta, se occorre, che i tecnicismi e le faccende da smanettoni di dati exif passano in secondo piano SEMPRE se hai qualcosa da raccontare.
Vi linko per l'acquisto!
Buona lettura!

B come Book- Dango di Alex Liverani

date » 10-09-2018 09:19

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tags » dango, alexliverani, bcomebook, culturafotografica, blogfotografia,

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì....come sempre con un liBro!
Oggi parleremo dell’amico Alex Liverani,fotografo di Faenza che recentemente si è classificato secondo al programma Master of Photography in onda su Sky e del suo Dango,edito da CrowdBooks.
Il liBro è una serie sorprendente di trittici, con fotografie “rubate” da Alex in giro per il Giappone durante un suo viaggio.
Il Dango,per chi non lo sapesse, è il più famoso dolce giapponese composto da tre palline colorate unite tra di loro da un bacchettino di legno.
Uno dei più conosciuti proverBi giapponesi simbolo della praticità del popolo orientale è "Hana yori Dango" e significa "meglio i Dango che i fiori".
Questo sta ad indicare che i giapponesi ,in occasione della famosa e turistica fioritura dei ciliegi, preferiscono mangiare i Dango piuttosto che apprezzare la Bellezza dei fiori dando cioè più importanza alla sostanza che all'aspetto estetico.
Da qui prende spunto il liBro: ogni trittico è un Piccolo Dango che è composto da singole immagini apparentemente scollegate tra loro ma che grazie al colore che fa da "Bacchettino di legno" creano sequenze che si reggono da sole.
E' la gestione del colore perciò che la fa da padrone e che va a mettere in discussione il proverBio stesso, creando sequenze in cui sostanza ed estetica si pongono sullo stesso piano di importanza, con una coerenza davvero impeccabile.
Il liBro è per questo la forma giusta con cui presentare questo progetto, perchè è il contenitore estetico perfetto per valorizzare questo contenuto.
La prefazione è di Oliviero Toscani che con il suo stile istrionico presenta quest’opera, vincitore del Jurors Pick ai LensCulture Street Ph.awards 2018.
Vi linko come sempre per l'acquisto!
Buona lettura!

B come Book- The Last Resort,Martin Parr

date » 03-09-2018 09:50

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tags » BcomeBook, fotografia, libri fotografici, blogfotografia, fotografoperugia, fly,

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì!
Qualche giorno fa scrivevo che l’ironia è l’arma più feroce che abbiamo per esprimere un concetto.
L’autore di cui parleremo oggi, Martin Parr,fa dell’ironia un proprio punto cardine ed il liBro che vi suggerisco, The Last Resort ne è emblema.
Parr è forse il più famoso fotografo e fotoreporter del Regno Unito e i suoi scatti iconici raccontano la "Bulimia" dei nostri tempi, attraverso un linguaggio kitsch e paradossale.
Le sue fotografie a primo acchito Banali e superficiali sono in realtà una critica feroce al consumismo, alle tradizioni e ai costumi dei nostri tempi.. sanno di multisale cinematografiche e pop corn, di caramelle gommose e zucchero filato perchè raccontano gli eccessi della società moderna e vanno attentamente osservate e comprese perché a volte è il dettaglio ciò che strappa il sorriso amaro.
The Last Resort è un ironico e iconico reportage condotto dal fotografo inglese sulle spiagge di Brighton nella metà degli anni 80.
La prima puBBlicazione del volume risale al 1986.
È un liBro senza fronzoli.. la fotografia è un linguaggio è l’autore prende alla lettera questo.
Prende la foto e sBam! te la mette la,senza commenti o altro genere di prose.
A proposito.. ma coloro che raccontano una foto con poemi di spiegazioni che proBlemi hanno!?
Forse non sanno comunicare aBBastanza.
Non ho mai amato chi ai concerti anziché cantare faceva comizi..figuriamoci chi fa fotografia e scrive quanto Manzoni per una foto.
Per questo amo Martin Parr.
Vi linko come sempre per l'acquisto!
Buona lettura!!!

B come Book- Wall of Sound, Guido Harari

date » 20-08-2018 09:02

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tags » bcomebook, libri, mostrafotografica, harari, perugia, culturafotografica, blogfotografia,

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Buongiorno a tutti e Buon lunedì!
Oggi vi parlerò di un liBro che ho acquistato proprio ieri , in occasione della mia visita alla mostra fotografica Wall of Sound del grande Guido Harari.
Un’esperienza molto intensa per chi come me ama la fotografia e la musica.
Guido Harari è famoso per i suoi ritratti di grandi artisti della musica internazionale e in questa mostra (e quindi anche in questo liBro che ne è in pratica il catalogo )sono riportate alcune delle sue foto capolavoro.
La fotografia live non sempre mi suscita delle forti emozioni, specialmente quella dei giorni nostri... ma Harari con i suoi scatti riesce a cogliere quegli attimi ,quei momenti decisivi che mostrano l’uomo dietro l’artista sia sul palco sia al di fuori di esso.
EmBlematica è la sua foto di FaBrizio de Andrè mentre dorme nel corridoio dello stadio prima del concerto, le sue foto di David Bowie e di Bruce Springsteen, così come la foto del maestro Morricone che non viene ritratto in viso ma solo “evocato” con lo spartito e i suoi occhiali caratteristici.
Insomma un liBro che ci mostra quanto la fotografia live può essere emozionante e toccante e che ci fa percorrere un viaggio al di là del tempo ,dove l’artista assume una dimensione quasi divina e per certi aspetti eterna e infinita, al di la del personaggio che interpreta.
Personalmente le foto che preferisco oltre alle già citate sono quelle su Gaber, perchè mostrano tutte le sfaccettature dell’artista , quelle su De Andre e Tom Waits e la foto di Vasco, ovvio.
Non vi linko stavolta dove acquistare il liBro ma vi consiglio vivamente di visitare la mostra che è ancora aperta per qualche altro giorno!
Visita la mostra!
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